Al di là degli itinerari più conosciuti, Piazza San Marco, il Ponte dei Sospiri e il Ponte di Rialto, ci sono intere zone di Venezia tutte da esplorare, dove si rivela l’anima autentica di questa città millenaria. Fra gli infiniti percorsi possibili per scoprire una Venezia diversa, condividiamo con voi l’itinerario suggerito dal Servizio Turismo Sostenibile della Città di Venezia ai partecipanti della 40 Su e Zo per i ponti.
L’itinerario ha per tema la scoperta dei pozzi di Venezia, una passeggiata nell’arte e nella storia, in luoghi al di fuori dei percorsi ordinari. Camminando per Venezia, infatti, vi potrà capitare spesso di imbattervi nelle vere da pozzo, le balaustre di protezione che chiudono i fori dei pozzi per la raccolta dell’acqua piovana, autentiche opere d’arte sparse in ogni angolo della città. L’inconfondibile aspetto di campi, corti, chiostri e giardini di Venezia non sarebbe tale senza i pozzi, oggi non più in uso ma per secoli elemento essenziale della vita quotidiana dei veneziani, almeno fino alla costruzione del primo acquedotto, alla fine dell’Ottocento.
I pozzi, grazie ad un ingegnoso sistema per la raccolta e il filtraggio dell’acqua piovana, assicuravano ad una città costruita sull’acqua salmastra della laguna l’approvvigionamento di acqua dolce: “Venezia è in acqua et non ha acqua”, così infatti scriveva Marin Sanudo, storico e cronista veneziano, intorno ai primi anni del 1500. Il pozzo veneziano è una cisterna sotterranea per la raccolta, la depurazione e la conservazione dell’acqua piovana, e la vera da pozzo non è che la parte visibile del pozzo vero e proprio.
Una ricca serie di vere da pozzo, alcune delle quali molto antiche, è conservata anche al Museo Archeologico e al Museo di Storia Naturale di Venezia
Fonte “DeTourism”