L’isola di Sant’Erasmo, una delle tante della laguna di Venezia, si raggiunge in mezz’ora di vaporetto dalle Fondamente Nove (Linea 13). Per esplorarla non c’è niente di meglio che una bella passeggiata attraverso i suoi verdi orti, vigneti e frutteti, immersi nella quiete della laguna. Sin dal Cinquecento, infatti, l’isola è chiamata l’orto di Venezia, per la concentrazione di orti e campi coltivati, che ancora oggi riforniscono il Mercato di Rialto di frutta e verdura.
Il Carciofo violetto di Sant’Erasmo
Tra i prodotti tradizionali di Sant’Erasmo, i carciofi spiccano su tutti, tant’è che la varietà coltivata in laguna ha preso il nome proprio da quest’isola. Il carciofo di Sant’Erasmo, tenero, carnoso, di forma allungata e dal caratteristico colore violetto, si trova sulle tavole dei veneziani a partire dalla fine di aprile con la raccolta delle castraùre, i primi germogli apicali del carciofo, che vengono tagliati per permettere la crescita più rigogliosa degli altri germogli. La raccolta prosegue fino alla seconda metà di giugno.
Un prodotto tradizionale a rischio di estinzione
Oggi i coltivatori di carciofi della laguna sono rimasti in pochi e soffrono sempre più la concorrenza dei prodotti provenenti dalle altre regioni d’Italia, spacciati come carciofi di Sant’Erasmo e venduti a prezzi più bassi. Per questo è nato un Consorzio, seguito poi dall’istituzione del Presidio Slow Food, che ha riunito gli ortolani delle isole della laguna con il fine di distinguere e valorizzare il vero carciofo coltivato sulle isole vicine a Venezia.
La Festa del Carciofo Violetto
Per conoscere questo gustosissimo prodotto tipico della laguna, domenica 12 maggio sull’isola di Sant’Erasmo si celebra la festa del Carciofo Violetto, in occasione della quale presso la Torre Massimiliana saranno organizzate degustazioni e la vendita di prodotti locali.