Dopo la caduta di Costantinopoli, nel 1453, la comunità greca a Venezia, già presente da tempo, si è accresciuta notevolmente: alla fine del XV secolo i Greci a Venezia erano circa quattromila, e costituivano la più importante componente straniera nella Serenissima. Con il permesso delle autorità veneziane, i Greci si riunirono in una confraternita secolare: era il 28 novembre del 1498 quando il Consiglio dei Dieci li autorizzò a costituire la Confraternita dei Greci Ortodossi o Scuola Greca, il cui scopo consisteva nella beneficienza e assistenza reciproca. Quest’anno la confraternita festeggia i 521 anni dalla sua fondazione.
Tra il 1539 e il 1573 la Scuola Greca costruì la splendida Chiesa di San Giorgio dei Greci, la più antica e la più gloriosa chiesa della diaspora ortodossa. La chiesa è oggi sede dell’Arcidiocesi Ortodossa d’Italia e Malta. Intorno a questa chiesa è progressivamente sorto il quartiere dei Greci, all’interno del sestiere di Castello. Dalla riva degli Schiavoni è facile individuare la chiesa: il suo campanile è quello pendente. A San Giorgio dei Greci, come nelle altre chiese di rito orientale, lo spazio interno è diviso dall’iconostasi, quasi una parete che separa i fedeli dagli officianti. Quella della Chiesa di San Giorgio dei Greci, in marmo, è coperta da icone realizzate per la maggior parte dall’artista cretese del Cinquecento Michele Damaskinos, un tripudio d’oro e policromia. La chiesa è ricca di opere d’arte, come l’icona del Cristo Pantocratore (portata a Venezia da Costantinopoli poco prima della conquista turca), considerata una delle più belle icone bizantine in assoluto, secondo lo scrittore francese André Malraux.
Nel 1949, l’immenso patrimonio della Scuola Greca fu interamente donato allo Stato Greco, fondando l’Istituto Ellenico di studi bizantini e post-bizantini di Venezia, l’unico centro greco all’estero dedicato alla ricerca e agli studi. Ha sede nel complesso monumentale del Campo dei Greci, e possiede una ricca biblioteca, con circa duemila antichi volumi stampati dalle tipografie greche di Venezia dal XVI fino al XVIII secolo, un prezioso archivio e soprattutto un museo delle icone bizantine e post-bizantine. Ospitato al primo piano della Scoletta di San Nicolò dei Greci, eretta da Baldassarre Longhena nel 1678, questo museo – unico in Europa – contiene una delle più importanti collezioni di icone bizantine e post-bizantine, circa un’ottantina di opere, comprese in un arco temporale che va dal XIV al XVIII secolo.