GIARDINI A VENEZIA

All’arrivo della bella stagione, Venezia si tinge di verde, con i suoi oltre cinquecento giardini. Ecco una selezione di cinque giardini aperti al pubblico in alcuni dei più bei palazzi storici della città che accolgono importanti istituzioni culturali.

 

  • Ca’ Rezzonico, affacciato sul Canal Grande, ospita il Museo del Settecento Veneziano, al cui interno è custodito uno splendido giardino, ristrutturato dall’architetto Giorgio Bellavitis e recentemente rinnovato con l’aggiunta di giochi per bambini.
  • Da Campo Santo Stefano a Campo San Vidal, invece, si può attraversare un corridoio di fitta vegetazione, parte dell’ampio giardino di Palazzo Franchetti, di frequente arricchito da esposizioni d’arte.
  • Un altro giardino storico veneziano visitabile è quello di Palazzetto Bru Zane, sede del Centre de musique romantique française, abitato da putti, rose e ortensie.
  • Risalente agli anni Cinquanta, l’imperdibile giardino progettato dall’architetto veneziano Carlo Scarpa si trova all’interno della Fondazione Querini Stampalia ed è visitabile con il biglietto di ingresso al museo.
  • Perfetto per chi desidera ricavarsi un momento di calma è il giardino sul retro del Fontego dei Turchi, dove oggi si trova il Museo di Storia Naturale.

FESTA DI SAN MARCO 25 APRILE 2019

Il 25 aprile a Venezia si celebra la Festa di San Marco, santo patrono della città. È una festa particolarmente sentita dai veneziani: in questa giornata, infatti, è ancora viva l’usanza secolare di donare un bocciolo di rosa – bòcolo in veneziano – alla propria amata, tant’è che la ricorrenza è anche detta Festa del Bòcolo.

Le reliquie di San Marco
San Marco è il patrono di Venezia da quando le sue reliquie sono arrivate in laguna nell’828, dopo essere state avventurosamente traslate da Alessandria d’Egitto. In un primo tempo le reliquie vengono collocate presso un angolo del Palazzo Ducale, in attesa della realizzazione della nuova basilica che le avrebbe ospitate. Nel 1063, il Doge Domenico Contarini commissiona la costruzione dell’attuale Basilica di San Marco per conservare le spoglie dell’Evangelista, che vengono poste all’interno della cripta e qui rimangono fino al 1811, anno in cui sono definitivamente traslate sotto l’altare maggiore. La cripta, da allora, è utilizzata solamente come luogo di sepoltura dei Patriarchi di Venezia.

Il Campanile di San Marco
Ma il giorno di San Marco è una data importante anche per la storia del Campanile, il paron de casa, come lo chiamano i veneziani. La fondazione del Campanile di San Marco, alto 98 metri, ha inizio nel XII secolo; dopo quasi mille anni, il 14 luglio 1902, il campanile crolla rovinosamente. La ricostruzione viene avviata il 25 aprile 1903, con la posa della prima pietra, e viene restituito alla piazza il giorno di San Marco del 1912.

Andar per rose
Se siete a Venezia in questi giorni, non mancate di visitare uno dei cinquecento giardini della città. In primavera, la rosa, sovrana indiscussa dei giardini veneziani, offre ai passanti romantiche fioriture e pittoreschi scorci. Per scoprire dove trovarle date un’occhiata a questo articolo della scrittrice Mariagrazia Dammicco o affidatevi a una delle tante guide o accompagnatori abilitati che vi potranno svelare leggende e segreti di questa millenaria città.

Fonte: “DeTourism”

I LAZZARETTI

La Laguna di Venezia rivela, a quanti hanno voglia di cercarli, luoghi straordinari, che per secoli sono stati protagonisti di alcune tra le più particolari vicende della storia della Serenissima. Come i Lazzaretti, due piccole isole in cui venivano trattenuti in isolamento le navi, gli equipaggi e le merci sospettati di contagio della peste, prima di entrare in città. L’isola del Lazzaretto Vecchio, nella Laguna Sud, era un vero e proprio luogo di detenzione delle persone infette, mentre l’isola del Lazzaretto Nuovo, nella Laguna Nord, aveva la funzione di luogo di quarantena. Dal Settecento, sotto il dominio napoleonico e austriaco, le isole vennero utilizzate a scopo militare. Dagli anni Settanta del Novecento furono poi dismesse e oggi sono state finalmente aperte al pubblico grazie agli interventi realizzati da più associazioni veneziane.

 

L’isola del Lazzaretto Vecchio

Il lazzaretto che sorgeva sull’isola di Santa Maria di Nazareth, vicino al Lido, fu il primo ospedale al mondo per malati di peste, istituito dalla Serenissima nel 1423. Sembra che il termine lazzaretto, in seguito adottato per indicare un luogo di ricovero per malati contagiosi, derivi dalla corruzione in Nazzaretto di Nazaretum, l’antica denominazione dell’isola. Oggi l’accesso al Lazzaretto Vecchio è possibile solo in occasione delle aperture straordinarie al pubblico. Le prossime saranno domenica 14 aprile e domenica 12 maggio. Dopo l’estate, le aperture previste sono domenica 22 settembre e domenica 6 ottobre, le prenotazioni si aprono a giugno.

 

L’isola del Lazzaretto Nuovo

Tutti i week-end fino al 27 ottobre si può esplorare l’isola del Lazzaretto Nuovo con un tour guidato di due ore. La visita comprende un percorso storico–archeologico interno alla cinta muraria e il sentiero delle barene, inaugurato da appena una settimana, una passeggiata naturalistica guidata da pannelli didattici che permette di osservare da vicino l’ambiente più prezioso della laguna, le barene, piatte distese di terra che vengono sommerse dall’acqua durante le alte maree, oggi a rischio di scomparsa. Il sentiero, di circa un chilometro, ripercorre il vecchio giro di ronda delle sentinelle, e sale sui bastioni ottocenteschi, da dove si abbraccia con lo sguardo tutta la laguna di fronte a Venezia.

Su e Zo Pai Ponti 7 Aprile 2018

Venezia si lascia scoprire in modo diverso da ogni visitatore.
Basta addentrarsi in una corte, attraversare un ponte o percorrere una calle per ritrovarsi di fronte ad una chiesa più appartata, un museo insolito, un antico chiostro o un giardino segreto.
Proprio questo è lo spirito della Su e Zo per i ponti, la tradizionale camminata all’insegna della solidarietà e della beneficienza. L’edizione di quest’anno è domenica 7 aprile, ma la novità del 2019 è che per tutto il week-end i partecipanti potranno visitare ad un prezzo ridotto numerosi musei e luoghi d’interesse – dai Musei civici a Palazzo Grassi, dalle Chiese del Circuito Chorus al Negozio Olivetti del FAI, dalla Scala Contarini del Bovolo all’Oratorio dei Crociferi – esibendo semplicemente il cartellino d’iscrizione.
Tra i tanti modi per scoprire Venezia a piedi, oltre ai due percorsi della Su e Zo, uno da 12 e uno da 6,5 chilometri, entrambi con arrivo in Piazza San Marco, vi suggeriamo l’itinerario culturale, consultabile sulla APP SUeZo e sulla mappa cartacea dell’evento, che ripercorre la vita di Tintoretto, a 500 anni dalla nascita di questo artista indissolubilmente legato alla storia di Venezia e definito da Giorgio Vasari il più terribile cervello che abbia mai avuto la pittura.
Il percorso vi guida attraverso i luoghi dove l’artista ha vissuto e dove sono custoditi i suoi capolavori, iniziando dagli imponenti cicli pittorici nella Scuola Grande di San Rocco fino alla Chiesa della Madonna dell’Orto, dove è sepolto. Oltre a questi luoghi più noti, sarete accompagnati alla scoperta di altri meno conosciuti ma di eguale pregio, come la casa-atelier dove Tintoretto ha abitato per almeno vent’anni, e le chiese di San Cassiano e di Santa Maria Mater Domini.

I LUOGHI DELLA CULTURA A MESTRE

Mostre, eventi, spettacoli teatrali: a Mestre non mancano le cose da fare all’insegna della cultura!

  • L’innovativo M9 Museo del Novecento propone un percorso multimediale e interattivo alla scoperta della storia italiana dell’ultimo secolo. Tutte le domeniche, alle ore 11.30, sono disponibili le visite guidate all’esposizione permanente e alla mostra temporanea L’Italia dei fotografi. 24 storie d’autore. Per partecipare non è necessario prenotare; il costo della visita è di 5 euro, oltre al biglietto d’ingresso.
  • La mostra fotografica Turbulent America di Jean-Pierre Laffont, in esposizione fino al 30 maggio 2019 al Centro Culturale Candiani, è un ampio ritratto degli USA visti con gli occhi di un fotografo francese. Laffont arriva a New York nel 1965 e percorre gli Stati Uniti per più di tre decenni, da Manhattan agli Stati centrali, raccontando i cambiamenti radicali che hanno investito l’America in quegli anni.
  • Al Teatro Toniolo va in scena martedì 16 aprile alle 21 l’attesissimo CARMEN.maquia, l’ultimo appuntamento della rassegna internazionale di danza d’autore. Uno spettacolo della compagnia valenciana Titoyaya Dansa che rilegge il capolavoro di Bizet fondendo danza contemporanea, flamenco e paso doble alla pittura di Picasso e raccontando in modo non convenzionale le vicende della Carmen di Prosper Mérimée.